È in edicola e sul web Chorus di gennaio 2015
Il periodico di approfondimenti culturali inizia il suo quinto anno di vita. Il primo numero del 2015 apre con una riflessione politica che vuole analizzare l'attuale situazione da un'altra angolazione. Il titolo dell'editoriale è: "In Italia negli ultimi venti anni c'è stata una guerra ideologica, partitica o politica? Più semplicemente uno scontro editoriale tra De Benedetti e Berlusconi", in cui poi si sottolinea Se parliamo del nostro sistema politico ci sembra di rimanere imprigionati in un labirinto. Da noi hanno dominato, fino a un certo punto, delle ideologie legate ai totalitarismi. Poi queste si sono trasferite altrove e a impugnare il timone sono stati due gruppi editoriali. Distorcendo, ognuno per proprio tornaconto, la realtà. La prima pagina continua con un'altra introduzione alle tesi di laurea, questa volta in diritto amministrativo. A presentarla è il neodottore Marco Di Giuseppe con "Cosa succede in Europa nell'ambito del pubblico impiego?". Di seguito altri due articoli. Il primo è dell'insegnate Doretta Celommi con "Possono i Pink Floyd entrare nelle scuole? Il gruppo inglese, attraverso musica raffinata e testi semplicissimi nei contenuti, è diventato portavoce di un'umanità nascosta e silenziosa che vive in uno stato, più o meno riconosciuto, di sofferenza". L'altro è di Ugo Centi, direttore di Controaliseo che ci parla di "Villa Paris (ormai ex). Quella struttura di inizio '900 ricordava un'epoca precisa della nostra storia. Ma noi, noi d'oggi, forse non vogliamo sapere come era fatta 'quella' città, non vogliamo testimoni: ci condannerebbero per i guasti che siamo stati capaci di produrre".
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