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Le professionalità per fare turismo le abbiamo qui. Stasera era alla "Cultura in Cammino"

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ROSETO. Intanto a parlare di turismo è stata chiamata una operatrice locale: Lorena Mastrilli, dell’agenzia rosetana “I Viaggi del Carlino”. Ed è significativo. Non si tratta di qualcuno che viene da fuori e recita di modelli generali. Ma una imprenditrice che è sul campo. Che si è formata una professionalità di eccellenza viaggiando e lavorando in tutto il mondo.

Guardate, questa è la cosa peculiare, a mio avviso, dell’edizione 2016 della “Cultura in Cammino”, appuntamento ormai storico della “Cerchi Concentrici” di William Di Marco, quest’anno dedicata al turismo. Sempre con l’obiettivo - come ha detto William introducendo il primo incontro tenuto nell’Aula magna del “Moretti” – di “far entrare i ragazzi in contatto con i personaggi del nostro territorio”. Un territorio che di turismo vive, e meglio potrebbe campare, se, ad esempio, seguisse il discorso di Lorena Mastrilli.

Discorso che in fondo è semplice: essere consapevoli di quello che abbiamo: natura, arte, gastronomia. Ma prenderli tutti insieme, questi “ingredienti”. Con un valore guida: l’accoglienza, a partire dall’edicolante, dal barista, dal passante al quale il turiste chiede una informazione.

Lorena Mastrilli lo sa bene. Da quando scelse anche lei una scuola tecnica. Ed il “Moretti”, non a caso ha un corso turistico, peraltro partito quasi in sordina diversi anni fa ed ora uno dei più seguiti. Lo sa, Lorena, da quando amava le carte geografiche fin da bambina; dal suo “fare” turismo sperimentando personalmente i vari ruoli; dal “vivere” le città ed i posti che si propongono in modo da capirne la natura. Perché puoi riportare meglio turismo a casa tua se conosci il mondo, se quando senti le notizie al telegiornale di quel tal paese le sai rapportare ad un contesto che hai veduto. Perché “il turismo ingloba tutta l’economia”.

E qui viene bene il “Caso Puglia”, citato stasera come esempio di un boom turistico degli ultimi anni. Dove però non hanno fatto costruire le strutture sulla spiaggia, ma a cinque-dieci minuti di strada dalla costa. Dove c’è stata una attenta regia pubblica dietro il business privato. Dove la taranta e la pizzica, diversamente dette qui da noi “il saltarello”, sono state elevate a brand identitario.

“I pugliesi, specie del Salento, sono molto accoglienti”, ha detto la tour operator rosetana. Aggiungendo: “Chi va in vacanza non vuole sentirsi trattato male. E pretende un luogo lindo e pinto”. Così continuando: “Oramai non basta più aspettare il turismo romano senza far nulla e vivere di rendita lavorando due mesi l’anno solo con il modello gelati-passeggiata”. Ora occorre far spaziare l’ospite nel territorio circostante, offrirgli “storia” e varietà di soggiorno”.

Anche le splendide ville storiche rosetane, se non l’abbattessero come birilli – questo l’aggiungo io – sarebbero un ottimo volano turistico. Così come cosa buona e giusta sarebbe se ogni operatore (ed ogni politico, aggiungo sempre io) non andasse ciascuno per i fatti propri in una improbabile opera di promozione che non può essere individualistica a meno di non scadere nella pura passerella.

Naturalmente, nel dibattito che si è aperto, si è anche ricordata la proposta strategica a livello nazionale su cui William Di Marco batte da tempo circa l’arretramento della linea ferroviaria adriatica e la trasformazione dell’attuale tracciato litoraneo in una gigantesca pista ciclabile punteggiata da stazioni-museo-ostello. Perché il turismo vive di grandi slanci, ovvio non locali, e di piccole operazioni, invece localissime. È il connubio, insomma, che fa premio su una manna che forse non cade più dal cielo ma va resa una opportunità soprattutto per i giovani.

Insomma, un bel convegno. Se fossi stato un amministratore civico o uno degli “infiniti” aspiranti tali ci sarei andato. Perché le risorse le abbiamo qui. Non serve importarle. Basta ascoltarle. Ascoltarle, sì, se non avessero – moltissimi della politica nostrana – il campo uditivo costantemente occupato dalle noiose, sterili, inconcludenti discussioni sui massimi sistemi che tanto piacciono a loro. Anzi, solo a loro. (di Ugo Centi da "Controaliseo")




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William Di Marco è autore di saggi, racconti e romanzi. Insegna materie letterarie nelle Scuole Superiori ed è docente-assistente in Storia Contemporanea all'Università...
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